Una svolta: neuroni artificiali per curare le malattie

Una svolta: neuroni artificiali per curare le malattie

Grazie ad un’équipe di ricercatori arriva una svolta: neuroni artificiali per curare le malattie. Sono state create cellule nervose artificiali, che aprono letteralmente la strada a nuovi modi per “riparare” il corpo umano. Inteso come gravi lesioni causate da problematiche quali l’Alzheimer, inclusi impianti medici per il trattamento di patologie come l’insufficienza cardiaca.

I minuscoli prototipi si comportano esattamente come le cellule naturali del nostro organismo. Si spera dunque, che un giorno possano essere usate per curare malattie degenerative.

Un team dell’Università di Bath ha utilizzato una combinazione di matematica, calcolo e progettazione di chip. Questo per trovare il modo di replicare in un circuito ciò che le cellule nervose (neuroni) fanno naturalmente.

I neuroni, come molti sapranno, ricevono, elaborano e trasmettono impulsi nervosi; in altre parole segnali “da – a”. Ovvero verso il cervello e il resto del corpo.

Gli scienziati sono interessati a riprodurli, perché è importante nel trattamento di malattie gravi come il già citato Alzheimer; dove le cellule neuronali degenerano e muoiono. Dunque, la ricerca offre un potenziale enorme, poiché permette di effettuare un esperimento senza precedenti.

Il prof. Alain Nogaret del dipartimento di fisica di Bath, ha affermato che la novità della loro ricerca sta nel trasferire le proprietà elettriche delle cellule cerebrali su circuiti sintetici realizzati in silicio.

Fino ad ora, i neuroni sono stati come scatole nere, ma siamo riusciti ad aprire la scatola nera e scrutare dentro”, ha detto. “Il nostro lavoro sta cambiando paradigma perché fornisce un metodo robusto per riprodurre le proprietà elettriche dei neuroni reali nei minimi dettagli.”

Una svolta: Neuroni artificiali sviluppati per combattere le malattie

Produrre neuroni artificiali, che rispondono ai segnali elettrici del sistema nervoso, è stato da sempre un grande obiettivo della medicina rivoluzionaria. Una sfida per debellare malattie degenerative alle quali, ancora oggi, non si riesce a far fronte.

L’ambizioso progetto, includeva la progettazione di circuiti e la ricerca di parametri che fanno in modo da farli comportare come veri neuroni.

“Siamo riusciti a estrarre questi parametri per i neuroni biologici e collegare questi parametri nei circuiti sintetici che abbiamo realizzato“, ha affermato il prof. Nogaret.

Sono stati riprodotti due tipi di neuroni; comprese le cellule dell’ippocampo.

Quest’ultimo rappresenta un’area del cervello che svolge un ruolo importante nella memoria. E inoltre, ci sono le cellule cerebrali coinvolte nel controllo della respirazione. Infatti, proprio in malattie come l’Alzheimer, l’ippocampo è il primo a subire conseguenze apportando gravi danni che possono causare anche anossia (mancanza di ossigeno).

La scoperta, apre una serie di possibilità, prima fra tutte quella di poter riparare il neurone danneggiato a causa di una malattia regressiva.

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