Ossservatorio Vaticano

Sapevate che il Vaticano possiede un Osservatorio Astronomico?

A partire dal ‘500 con la rivoluzione scientifica iniziata da Galilei si è diffusa sempre con più forza l’opinione che Chiesa e Scienza non possano coesistere. Diversi sono stati negli anni i motivi di scontro – a partire dalla condanna all’abiura dello stesso Galilei – ma nonostante ciò in alcuni casi anche i nemici capiscono che sia meglio collaborare. E’ proprio il caso dell’Osservatorio Astronomico del Vaticano: uno dei più antichi al mondo ma ancora molto importante.

Una storia lunga quasi cinque secoli

Costruito nel 1578, l’Osservatorio Vaticano vanta diversi traguardi ottenuti; potremmo iniziare ad esempio con l’astronomo italiano Luigi Lilio che attraverso le osservazioni riuscì ad allineare il calendario cristiano con le stagioni: aveva creato il calendario Gregoriano. Per continuare potremmo citare padre Angelo Secchi che fu il primo uomo ad usare il metodo di classificazione delle stelle basato sul proprio spettro, in uso ancora oggi! Tuttavia se siete rimasti colpiti fin qui, sappiate che non è nemmeno l’unico osservatorio voluto dal Papa. Nel 18° e 19° secolo vennero costruiti altri due osservatori. Il principale inoltre subì uno spostamento: i cieli Vaticani cominciavano ad essere troppo luminosi per vederne le stelle. Oggi quell’osservatorio si trova a 25 km da Roma: presso Castel Gandolfo, nella residenza estiva del Papa.

Il Vaticano attraverso i continenti

Successivamente nel 1980 venne deciso di ampliarne la capacità di ricerca e venne aperto un’ulteriore ramo dell’osservatorio. Dove si saranno spinti questa volta, fino a Napoli? Assolutamente no: Tucson, Arizona. Ad oggi quindi il lavoro dell’osservatorio si estende nei continenti ma nonostante questo il Vaticano continua ad avere una posizione privilegiata. Perché? La risposta va ricercata sempre a Castel Gandolfo: nessuna biblioteca contiene oltre 22000 opere di eminenti scienziati come Galilei, Newton o Copernico. Il motto odierno dell’osservatorio? E’ un inno all’entusiasmo e all’amore per la ricerca di una risposta alle domande fondamentali sull’universo.

Come disse Albert Einsten “La scienza senza la religione è zoppa. La religione senza la scienza è cieca.

E voi cosa ne pensate? Ditecelo in un commento!

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