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Nave Container trancia cavo, Somalia senza internet da una settimana

Una nave porta container della MSC ha inavvertitamente tranciato una cavo di fibra ottica gettando l’ancora. Il cavo portava internet a tutto il paese che è rimasto paralizzato per più di una settimana.

Una vicenda quasi comica quella capitata all’armatore Svizzero. della Mediterranean Shipping Company, risalente allo scorso 24 giugno.

Infatti, probabilmente a causa della mancata segnalazione del cavo, il personale ha sganciato l’ancora sul fondale, colpendo irrimediabilmente il cavo sottomarino.

Un fatto del tutto fortuito che però ha paralizzato l’intera Somalia. Le autorità locali hanno reagito “sequestrando” la nave per 21 lungi giorni fino alla stipula di un risarcimento.

La nave incriminata è la MSC Alice, un cargo relativamente piccolo capace di trasportare 1.730 TEUs (twenty-foot equivalent unit).

A quel punto la nave è stata bliccata in rada davanti al porto di Mogadiscio dalle autorità locali, che l’hanno utilizzata come “garanzia” per ottenere un congruo risarcimento dall’armatore italo-svizzero.

Secondo quanto riportato dalle autorità somale, l’incidente sarebbe costato all’amministrazione 10 milioni di dollari al dì.

La situazione si è smossa grazie alla serietà della MSC e del suo amministratore, l’italiano  Gianluigi Aponte, che ha ovviamente risarcito i somali.

La situazione si è conclusa lo scorso 14 luglio, quando le autorità somale hanno raggiunto un accordo con MSC e quindi liberato la nave, subito ripartita per il suo collegamento regolare nel Mar Rosso.

Tuttavia le parti non hanno dichiarato pubblicamente l’entità del risarcimento che, come detto in precedenza, dovrebbe essere di 10 milioni di dollari al giorno.

Inoltre rimangono seri dubbi sull’operato della autorità Somale, specialmente sulla decisione di sequestrare l’imbarcazione, seppur protagonista del sinistro.

Appare chiaro che la Somalia debba rivedere il suo approvigionamento di “dati” vista la facilità con cui può rimanere in blackout.

Fonte

© Matteo Incani – Riproduzione riservata

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