La pubblicità in Italia cresce anche grazie alla Rete

Internet è il più grande mezzo pubblicitario del mondo e il principale motore di crescita, ha dichiarato di recente Jonathan Barnard, Head of Forecasting e Director of Global Intelligence di Zenith, una delle società più importanti a livello internazionale di questo mercato. Ancora più importante è che i brand hanno iniziato a utilizzare il mezzo in modo più efficace, anche nel nostro Paese.

La pubblicità online in Italia. Guardando nel dettaglio i numeri della “torta” dell’advertising si scopre che il mondo della pubblicità su Internet vale 2,65 miliardi di euro, suddivisi nelle varie tipologie e nei vari strumenti che sono a disposizione delle imprese, a cominciare dal video advertising e dalle pubblicità veicolate attraverso social network. Una tendenza sempre più forte anche in Italia, come conferma il successo di www.italiaonline.it, uno dei gruppi Adv più importanti del Paese, che offre servizi di campagne pubblicitarie online pensati per offrire visibilità, pubblico e risultati.

Crescita inferiore agli altri Paesi. In particolare, in Italia la spesa pubblicitaria su Internet vale circa il 30 per cento del mercato, un dato che pur restando al di sotto della media globale lascia intravedere buone possibilità di sviluppo. Le ultime stime degli analisti prevedono infatti una crescita del 6 per cento per l’anno in corso, a fronte di un mercato globale che dovrebbe vedere incrementi di poco superiori al punto percentuale. Nel complesso, entro il 2020 la Rete rappresenterà in Italia il 31,7 per cento della spesa pubblicitaria totale.

Un giro d’affari da oltre 200 miliardi. A livello mondiale, invece, si dovrebbe raggiungere il 40 per cento già entro la fine dell’anno, mentre nel 2020 la quota si porterà almeno al 44 per cento; in termini numerici, il valore del giro d’affari passerà dai 203 miliardi di dollari con cui si è chiuso il 2017 ai 225 miliardi di dollari previsti per il 2020.

Un’accelerazione continua. L’analisi mette in risalto anche il diverso approccio che oggi c’è rispetto ai canali digitali e virtuali: appena 4 anni, nel 2014, gli investitori hanno speso il 27 per cento dei loro budget pubblicitari su Internet, producendo solo il 21 per cento di brand experience. Già l’anno successivo c’era stata una prima svolta all’insegna della “maturità” e dell’efficacia dell’advertising, raggiungendo quota 30 per cento per entrambi i budget, internet advertising e paid brand experience, mentre a partire dal 2016 la brand experience ha superato la quota di budget dell’internet advertising.

L’adv online nel mondo. Dal punto di vista dei vari mercati nazionali, a trainare le fila della innovazione sono Svezia e Regno Unito, dove oggi il Web rappresenta già più del 60 per cento degli investimenti totali in pubblicità, mentre in altri sei mercati questa quota pur sempre superiore al resto della torta e oscilla tra il 50 e il 60 per cento (per la precisione, Australia, Canada, Cina, Danimarca, Norvegia e Taiwan).

La spesa maggiore in display advertising. Interessante infine l’analisi dei vari strumenti e dei formati pubblicitari più apprezzati a livello globale; l’adv via mobile sta guadagnano terreno, ma continua a rappresentare una parte di minoranza del mercato totale della pubblicità su Internet. Tra i formati, invece, domina la display advertising, con 1,6 miliardi e una crescita del 17 per cento rispetto lo scorso anno, che rappresenta il 60 per cento del mercato grazie in particolare allo sviluppo della programmatic advertising, che da sola vale circa 400 milioni di euro. Seguono poi la pubblicità in campo search (770 milioni di euro) e il classified advertising, che conquista il terzo gradino del podio a scapito di email advertising e native advertising, che pure risultano in crescita.