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Rara cometa visibile per la prima volta dalla Terra

La cometa C/2016 U1 NEOWISE, una delle ultime scoperte in campo astronomico, sarà probabilmente visibile ad occhio nudo in questi giorni, fino al 14 gennaio.

L’annuncio della NASA parla di un evento più unico che raro.

Infatti la cometa in questione potrebbe farsi vedere relativamente vicina a noi in questi giorni, per poi sparire continuando la sua orbita di vari milioni di anni, tornando a non essere più visibile ad occhio nudo.

Il corpo celeste in questione, scovato dalla NASA nell’ottobre scorso, passerà nelle vicinanze della Terra in direzione del Sole, dove attraverserà l’orbita di Mercurio.

La cometa si allontanerà infine per raggiungere le parti più lontane del sistema solare.

 

Sarà effettivamente possibile ammirare la cometa ad occhio nudo?

Paul Chodas, manager del Centro di studi della NASA Near-Earth Object (NEO), ha dichiarato:

“Ci sono buone possibilità che la cometa sia visibile con un buon binocolo, sebbene non possiamo averne la certezza, essendo che la luminosità di questi corpi è sempre un’incognita.”

Il modo migliore per osservare la cometa è di guardare il cielo verso sud-est appena dopo l’alba.

Questa sarà visibile nella stessa direzione fin quando, a metà gennaio, sparirà dalla nostra vista.

 

Continuano le scoperte della missione NEOWISE

La neo-scoperta C/2016 U1, come detto in precedenza, sembra avere un’orbita di svariati milioni di anni.

Ciò significa che questa sarà l’unica occasione per osservarla dalla Terra, dato che la durata media di una cometa si aggira intorno al milione di anni.

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C/2016 U1 visibile per la prima volta dalla Terra

La missione NEOWISE della NASA arriva quindi a dieci comete scoperte, oltre a 99 nuovi asteroidi.

Rimane dell’incertezza riguardo alla classificazione di C/2016 U1, ma gli scienziati si sentono al momento di identificarla come una cometa, piuttosto che come un asteroide.

Oltre al corpo celeste in questione, recentemente è stato scoperto anche 2016 WF9, ancora però non classificato con sicurezza.

Tornando a C/2016 U1, è vero che in questi giorni si troverà alla distanza minore possibile dal nostro pianeta, ma non cosi vicina da ritenerla una minaccia.

La distanza di varie milioni di miglia non costituisce un pericolo per la Terra.

 

 

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