Spesso ex-militari, i piloti dei Canadair sono un’èlite altamente addestrata e costituisce una delle massime risorse per combattere i vasti incendi boschivi.
Mettono a rischio la loro vita per i cittadini, sono gli uomini dei Vigili del Fuoco e dei vari enti di anticendio boschivo, che ogni estate ci proteggono dagli incendi.
© Matteo Incani – Riproduzione Riservata
I Canadair possono decollare anche solo dopo 30 minuti dall’allarme.
Successivamente raggiungono l’incendio, lo studiano e scaricano 6 tonnellate di bombe d’acqua alla volta. Il carico viene sganciato a bassissima quota con virate strette che sottopongono i piloti a forze G altissime.
«Un Canadair funziona come un aereo da guerra, che combatte un nemico bombardandolo. Le nostre armi sono un po’ più complicate da usare. Prima di tutto, dobbiamo “caricarle” da soli…»spiega Andrea Canetto, comandante e collaudatore.
Il modello più diffuso di Canadair è il CL-415, un velivolo bimotore turboelica dal peso di 12 tonnellate con 30 metri di apertura alare capace di trasportare 6.000 litri d’acqua alla volta.
«La raccolta dell’acqua (chiamata scoop) avviene in mare o su laghi, vicino all’incendio: si scende sulla superficie e la si sfiora a circa 130 km l’ora. In questo modo, senza l’uso di pompe aspiranti, ma solo con la velocità dell’aereo, si caricano i due serbatoi, attraverso piccole bocchette sotto la pancia del Canadair. Il rischio di risucchiare un sommozzatore è una leggenda metropolitana: ogni bocchetta misura circa 10 cm» continua Canetto.
Il Canadair CL-415 impiega circa 12 secondi per riempire i due serbatoi da 3.000 litri ciascuno alla velocità di 130 km/h.
Successivamente non viene sganciata solo acqua: un miscelatore aggiunge il foam, un tensioattivo che rende il liquido più fluido per raggiungere la base dei roghi.
Scritto da Matteo Incani
Canetto spiega che i piloti trattano l’incendio come un esercito in marcia. Infatti viene individuata la “testa”, il fronte di avanzamento, e una “coda”, che può dirigersi in direzione diverse. Vengono poi individuate le zone più a rischio, case ed edifici.
«Per questo dobbiamo fare sganci bassi, anche al di sotto dei 30 metri di quota: se lanciassimo a 150 metri, faremmo scendere sul fuoco un’inutile pioggerella».
La bomba d’acqua colpisce il fuoco alla base, sottraendogli il comburente, l’ossigeno:
«Per dirigere l’acqua nel punto esatto, cerchiamo di sganciare in virata, viaggiando tra i 175 e i 250 km l’ora» spiega Canetto.
Lo sforzo a cui sono sottoposti i piloti è paragonabile a 20 km di corsa, una mezza maratona.
Infatti si esercitano a lungo prove di carico e sgancio sui laghi.
La flotta aerea dello Stato è una delle più grandi al mondo ed è costituita da 19 Canadair più 8 elicotteri da 1.000 litri dei Vigili del fuoco e 4 elicotteri Erickson da ben 10mila litri.
Le informazioni che avete letto sono state tratte dalla testata online Focus.
Scritto da Matteo Incani
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