Mp3

Ufficiale: la fine del formato Mp3

Il formato MP3 è ufficialmente “morto”.

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L’istituto di ricerca tedesca che ha contribuito a sviluppare il famoso formato ha annunciato che tutte le licenze sono scadute.

Mp3: la fine di un “mito”

Ciò si traduce nel fatto che qualsiasi Mp3 in vostro possesso continuerà ad esser riprodotto su dispositivi che supporti tal formato, ma ufficialmente non riceverà più supporto nei futuri dispositivi.

ISO-MPEG, AAC, MPEG-H o Mp3?

Cerchiamo di spiegare un pò la situazione.

Gli Mp3 acquistati possono ancora far parte delle playlist musicali di milioni di utenti nel mondo.

Tecnicamente parlando il formato Mp3 è eclissato da codec che riescono a garantire una miglior compressione dei file audio garantendo:

  • file dalle dimensioni ancor più ridotte;
  • nessuna perdita nel rendering audio.

Fraunhofer: istituto tedesco dove nacque il formato

L’istituto di ricerca Fraunhofer in un recente annuncio che segnava la fine della licenza Mp3 si è così espresso:

“Anche se ad oggi ci sono codec audio con funzionalità avanzate, il formato Mp3 è ancora il più popolare tra i consumatori”.

“Tuttavia, la maggior parte dei servizi multimediali di ultima generazione, come esempio lo streaming, utilizzano codec moderni (ISO-MPEG,  AAC o MPEG-H) in grado di offrire maggiori funzionalità e una qualità audio superiore con bit rates più bassi rispetto al formato Mp3″.

Apple la prima ad utilizzare un’alternativa al formato Mp3

Per far un esempio, Apple già da anni ha iniziato ad adottare il codec AAC come predefinito per i suoi file su iTunes.

Chi sono i reali interessati alla vicenda?

Naturalmente gli utenti interessati alla vicenda saranno gli audiofili doc.

Ciò in quanto con il proliferare dei servizi di streaming musicale (come Spotify, Google Music) la maggior parte dei “consumatori” sarà sempre meno interessata al formato del file fornito visto che ci sono le app dedicate che gestiscono il tutto.

Difficile è immaginare il significato assunto dal formato Mp3 nella c.d. “era di Napster”.

L’era di Napster fu l’epoca in cui è nacque la condivisione illegale di file multimediali tramite internet.

Quanti di voi usano ancora Napster?

Ciò consentì a milioni di utenti di scaricare canzoni in maniera gratuita, cambiando per sempre l’industria musicale.

A quei tempi, prima che l’industria musicale avesse una base giuridica per vendere contenuti digitali  (es. iTunes Store di Apple), il formato MP3 era perfetto per il file sharing grazie alle sue caratteristiche:

  • fedeltà nella riproduzione audio
  • portabilità, grazie al suo alto livello di compressione.

Il formato fu originariamente sviluppato come un modo per trasmettere audio su linee telefoniche, lottò per trovare spazio nel mainstream, ma non riuscì a “decollare”.

La svolta si ebbe con la nascita degli iPod che col loro successo resero il formato Mp3 uno status symbol.

Voi che servizio usate: iTunes, Google Music o Spotify?

Il metodo di compressione usato dagli Mp3 potrebbe esser stato al contempo un vantaggio e uno svantaggio:

  • vantaggio perché il tipo di compressione è usata a livello globale;
  • svantaggio perché, a detta di alcuni, ha segnato l’inizio del suo declino

Una ricerca del 2016 ha rilevato come la compressione del codec audio ha rafforzato le caratteristiche emozionali, neutrali e negative della musica, indebolendo però le quelle emozionali positive.

Parte del problema è dato dalla “progettazione” del formato Mp3, basata sul principio della psicoacustica.

In teoria, il codec ha raggiunto un livello di compressione dei dati tale da riuscire a tagliare i rumori di fondo nascosti non udibili all’orecchio umano.

Andrew Flanagan a NPR diceva:

“Gli ingegneri che hanno sviluppato lMP3 lavoravano con nozioni incomplete di come i nostri cervelli elaborano le informazioni sonore, così il formato stesso lavorava a false ipotesi su come olisticamente sentiamo”.

“Così come si è evoluta la ricerca psicoacustica in egual modo si è evoluta anche la tecnologia che adoperiamo per ascoltare.

Sono infatti in arrivo nuovi formati audio, con funzionalità nuove e che gestiranno meglio lo streaming di musica da mobile”.

Nonostante siano cadute le tutele legali garantite dalla licenza, alcuni programmatori sono alla ricerca di  un modo per far sopravvivere il formato più diffuso della storia.

Non sarà chissà cosa, ma almeno è un punto di inizio.

Voi cosa ne pensate al riguardo?

Siete d’accordo sulla definitiva eliminazione del formato Mp3?

Come al solito attendiamo i vostri commenti per un confronto!

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