Trident: ecco il primo drone sottomarino

L’idea di creare un sommergibile robotizzato è della start-up OpenROV. Quest’ultima è una piccola azienda creata da due ingegneri, Eric Stackpole e David Lang, con sede in California.
Questo mese, i ricercatori hanno affittato una casa per le vacanze e subito si è trasformata in una centrale di comando per l’immersione inaugurale del prototipo Trident.
Il robot ha esplorato il relitto di una nave affondata nel lago Tahoe ad una profondità di 500 piedi.
Fino ad ora OpenROV ha venduto 3.000 esemplari di droni sottomarini controllati tramite cavi resistenti all’acqua. Il Trident, invece, è completamente wirelass, gestito tramite un controller.

 

L’utilità del Trident per le ricerche a mare

Il sottomarino robotizzato oltre ad essere wirelass, sarà dotato di fanaleria (come le automobili) e di fotocamera in HD.
Sicuramente sarà divertente poter esplorare i fondali marini e scattare fotografie spettacolari, ma sarà utile anche per eventuali ricerche o ispezioni sottomarine in quanto il drone può scendere più in profondità di quanto possa fare un sub umano.
L’idea di poter scovare relitti con più facilità ha già catturato l’attenzione di molti archeologi professionisti.
Le immersioni effettuate in questi giorni sono state trasmesse in diretta sui social network più famosi, come Facebook e Twitch. Quello che registra il drone può essere visualizzato su un monitor in alta definizione nella propria casa in tutta sicurezza.
Il Trident sarà acquistabile a partire dal prossimo autunno ad un prezzo di 1.600 dollari (quasi 1600 euro).
La OpenROV al momento gestisce un sito no-profit ed è attualmente la più grande piattaforma di osservazione degli oceani mantenuta con pochi soldi di budget.
L’idea sviluppata dai due ingegneri è la prova che con la volontà si può dar vita a cose davvero eccezionali che possono anche dare nuove idee ad altri ingegneri per la creazione di sofisticati progetti.

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