TRAPPIST-1

TRAPPIST-1: le atmosfere dei pianeti potrebbero essere state distrutte

 

Dopo mesi di grandissimo entusiasmo mondiale, le ultime notizie riguardo il sistema di TRAPPIST-1 non sono più così ottimistiche.

Stando agli ultimi dati raccolti, non sarebbe da escludere l’ipotesi di radiazioni troppo forti da parte della stella. Persino i tre pianeti collocati nella “fascia abitabile” del sistema potrebbero averne subito i devastanti effetti.

 

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L’azione di queste radiazioni, a cui si aggiunge l’effetto di intensi flussi particellari, sarebbe la causa della distruzione delle atmosfere di tali mondi.

Se tutto ciò dovesse essere confermato, potremo dover dire addio alle speranze di trovare vita in questo sistema.

Da cosa deriva il pericolo radiazioni?

 

TRAPPIST-1, la nana rossa attorno alla quale orbitano 7 pianeti di dimensioni terrestri, ha una massa pari all’ 8% di quella solare.

Di conseguenza, i pianeti sono collocati a distanze estremamente ridotte dalla loro stella, ricevendo quindi una grande quantità di radiazioni.

 

TRAPPIST-1

I pianeti del sistema di TRAPPIST-1 si trovano a distanze esigue gli uni dagli altri.

 

Basti pensare che il più esterno dei 7 mondi si trova a 9 milioni di km da TRAPPIST-1, quando il nostro Mercurio orbita a 36 milioni di km dal Sole.

Questa incredibile vicinanza alla loro stella fa sì che i raggi ultravioletti colpiscano senza sosta i pianeti. Tali flussi, secondo le stime, sarebbero stati in grado di demolire le loro atmosfere.


Il fenomeno in questione non è sconosciuto alla comunità scientifica. Infatti, lo stesso discorso vale anche per Proxima b, mondo di dimensioni terrestri ma troppo vicino alla propria nana rossa.

 

Connessione magnetica tra TRAPPIST-1 ed i suoi pianeti

 

Purtroppo le cattive notizie non finiscono qui. Infatti, la grande compattezza di questo sistema ha reso possibile una connessione tra il campo magnetico della stella e dei pianeti.

Di conseguenza, il vento stellare è in grado di influire direttamente su di essi, provocando una degradazione delle loro atmosfere.


Questi risultati sembrano dunque precludere l’esistenza di forme di vita in sistemi di nane rosse.

A questo punto è necessario concentrarsi sulla ricerca di stelle simili al Sole, sperando di trovare, un giorno, il tanto agognato “gemello” della Terra.

 

 

Fonte: space.com