La sonda Schiaparelli è prossima all’atterraggio, previsto per Mercoledì a “Meridiani Plain”.
L’eco mediatico arriva dopo l’allerta per una probabile tempesta di sabbia che renderà arduo il contatto col suolo di Schiaparelli ma gli ingegneri sono fiduciosi, in quanto la sonda è progettata per qualsiasi condizione climatica.
In realtà si sperava di avere problematiche di questo tipo in quanto l’obiettivo della sonda è raccogliere dati sull’elettrificazione di atmosfere polverose e, viste le reazioni durante un’intervista a BBC news, gli scienziati sono veramente elettrizzati.
Dalla NASA invece si dicono più scettici: già la scorsa settimana era stato promulgato un comunicato di allerta dove di prevedeva che la tempesta avrebbe interessato tutto il globo.
Non si è fatta attendere la risposta di ESA, pronta a tutto e dopo aver calcolato ogni possibile imprevisto: la piana dove atterrerà la sonda è grande a sufficienza per permettere un consistente margine di errore.
Bisogna dire però che la polvere avrà affetti abrasivi sullo scudo termico della Schiaparelli e del suo paracadute di decelerazione, fenomeno che la sonda non teme.
La sonda fa parte del programma ExoMars di Esa, volta ad esplorare marte alla ricerca di segni di vita passata.
Una parte del progetto è tutta italiana, infatti il modulo di ingresso è 100% Made in Italy, mentre il Trace Gas Orbiter e il rover sono assemblati in UK.
Il Rover di Schiaparelli è dotato di sei ruote, algoritmi di guida, navigazione e controllo (GNC) nonchè di un radar “doppler” per determinare la distanza dal suolo.
Schiaparelli è il naturale successore di Beagle-2, anche se in comune hanno poco o nulla: innanzitutto tecnologie molto diverse per l’atterragio: Beagle utilizzò un airbag per attutire l’impatto mentre Schiaparelli utilizzerà retro-razzi e un settore inferiore deformabile. Una leggera differenza.
Potrete seguire le fasi di atterraggio in tempo reale della sonda Schiaparelli sul sito web ufficiale.
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