Privacy in pericolo Francia e Germania si oppongono alla crittografia di WhatsApp e Telegram.

Dopo mesi e mesi in cui il dibattito sulla privacy delle app di messaggistica ha acceso gli animi, con la possibilità dei governi di poterla limitare per motivi di sicurezza, sembrava non avere mai fine e si è arrivato ad un punto in cui non si avevano più notizie su questo fronte. Questo fino ad oggi.

Proprio in queste ore infatti Bernard Cazeneuve, ministro degli interni Francese e il suo omologo Tedesco Thomas de Maiziere, durante un incontro già programmato da tempo, hanno confermato l’arresto di tre sospetti terroristi e, nelle dichiarazioni rilasciate ai media, hanno parlato anche delle applicazioni di messaggistica e dell’uso che viene fatto proprio dalle cellule terroristiche.

Whatsapp e Telegram privacy a rischio

I due ministri Europei hanno chiesto alla Commissione Europea di prendere in seria considerazione la possibilità di limitare la crittografia delle applicazioni di messaggistica delle società tecnologiche, ovviamente solo in presenza di persone soggetti di indagine. Durante la conferenza stampa Cazeneuve ha insistito sulla sfida da lanciare alle comunicazioni cifrate quando queste vengono utilizzate dai terroristi e ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Gli scambi effettuati tramite applicazioni come Telegram devono poter essere identificati e utilizzati nel corso di un procedimento giudiziario. Noi proponiamo che la Commissione europea studi la possibilità di un atto legislativo che introduca i diritti e gli obblighi per gli operatori per costringerli a rimuovere i contenuti illeciti o a decodificare i messaggi come parte di indagini, anche se non hanno sede in Europa”.

Ricordiamo che appena due settimane fa abbiamo assistito all’arresto di un adolescente che, secondo le autorità Francesi, utilizzava la nota app Telegram per diffondere messaggi pro-Isis e per incitare alla violenza. Il dibattito sulla privacy insomma si fa sempre più serrato e complesso: da un lato abbiamo i governi dei paesi più colpiti che spingono per avere libero accesso a tutte le comunicazioni per poter intercettare eventuali cellule terroristiche, dall’altro la Comunità Europea che deve comunque garantire la privacy per tutto coloro che con il terrorismo non hanno niente a che fare. Vedremo se si riuscirà a raggiungere un compromesso che possa soddisfare tutti.