Note 7, ancora un caso di esplosione

Note 7, ancora un caso di esplosione

I casi di esplosioni delle batterie del Samsung NOTE 7 continuano ad essere segnalati da tutto il mondo e, nonostante i richiami fatti dalla casa madre, non tutti sembrano ancora essere stati risolti.

Il nuovo caso è stato segnalato da un uomo Australiano che ha riferito dell’esplosione spontanea del suo nuovissimo dispositivo. ” Il mio nuovo NOTE 7 è esploso questa mattina mentre stavo ancora dormendo. Il device era in fase di ricarica con caricatore e cavo originale. Il telefono è completamente deformato, non posso nemmeno estrarre il carrello per recuperare la mia Sim e la Sd” ha dichiarato questo cliente Samsung. Secondo i ben informati sembra che la camera d’albergo, che l’uomo d’affari occupava al momento dell’incidente, sia quasi andata a fuoco e ha riportato danno per 1800 dollari Australiani, l’equivalente di $ 1383 Americani.

Come già comunicato nei giorni scorsi la casa coreana sta correndo ai ripari e, in tutta fretta, sta cercando di risolvere questa complicatissima situazione. Oltre ai richiami fatti per tutti i modelli già venduti nei vari paesi, è stata bloccata la messa in commercio del dispositivo nei mercati dove era prevista l’uscita proprio in questi giorni, come accaduto nel nostro paese.


[maa id=”1″]

Al momento è stato bloccato completamente l’utilizzo delle batterie realizzate da Samsung DSI, che sembra siano le maggiori indiziate per le esplosioni a causa di un errore nel processo di produzione. Questo provocherà un danno non da poco per la casa coreana, se consideriamo che la stessa Samsung Sdi produceva circa il 70 % delle batterie utilizzate nel Note.

E’ chiaro che il Note 7 dovrà tornare sul mercato il prima possibile. Gli analisti hanno stimato che il danno provocato alla Samsung da questa situazione sarà di circa 1 miliardo di dollari. Proprio per questa ragione l’azienda sudcoreana ATL, quella che forniva la restante parte di batterie utilizzate nel phablet, ha già ricevuto un notevole incremento di ordini. Ma non è escluso che, per velocizzare ancora di più il processo di sostituzione e per stare dietro alle richieste che sono sempre altissime nonostante questo inconveniente, la Atl venga affiancata da un terzo partner.