Juno

NASA: Juno in volo verso Giove per la quinta volta

In orbita attorno a Giove ormai da un anno, la sonda Juno ha da poche ore compiuto il quinto volo sopra le misteriose nuvole del gigante.

Nella giornata di ieri, alle ore 23:00 PDT, la manovra di avvicinamento ha avuto inizio, sotto gli occhi degli astronomi di NASA.

[wp_bannerize group=”banner nicholas 1″]

 

Una volta raggiunto il perigiove (punto di minore distanza tra l’orbita di Juno e il centro di Giove), la navicella avrà totalizzato 102 milioni di chilometri percorsi nell’orbita del pianeta.

In quel momento, Juno si troverà circa 3500 chilometri al di sopra delle nuvole superiori.

 

Come si è evoluta la missione Juno nel tempo?

Con il lancio del razzo Atlas V, avvenuto il 5 agosto 2011 dalla Cape Canaveral Air Force Station (Florida), la missione Juno ha ufficialmente avuto inizio.

Juno

Sonda spaziale Juno, in orbita attorno a Giove dal 5 luglio 2016.

 

Con l’intento di studiare il campo magnetico di Giove, la sonda è arrivata a destinazione il 5 luglio 2016, con l’idea di continuare a raccogliere dati fino ai primi mesi del 2018.

Le cinque manovre di avvicinamento accennate in precedenza hanno un obiettivo ben preciso: studiare l’atmosfera e la magnetosfera del gigante, così da comprenderne al meglio anche l’origine e la struttura.

 

Durante questo tipo di operazione, Juno scende al di sotto della coltre di nubi superiori di Giove, penetrandone l’oscurità.

 

[wp_bannerize group=”banner nicholas 2″]

Juno ci mostra nel dettaglio la Piccola Macchia Rossa

A bordo della navicella troviamo JunoCam, camera in grado di fornirci immagini spettacolari della superficie di Giove.

Juno

The Little Red Spot, immagine catturata da JunoCam.

 

In questo caso possiamo osservare la Piccola Macchia Rossa (Little Red Spot), anche nota come Oval BA – una enorme tempesta con un’estensione paragonabile a quella terrestre.

Un fenomeno simile viene a crearsi in seguito allo scontro di più tempeste minori. Infatti, la macchia in questione si è generata dalla collisione di altre tre, unitesi tra di loro nell’anno 2000.

 

La Grande Macchia Rossa, con un’estensione pari al doppio della sorella minore, potrebbe dunque essersi formata con le stesse modalità.

 

 

Fonte: Scitechdaily

Breaking News

Ultimi Articoli: