Cina

La Cina stronca le maggiori VPN

Autore: DAVIDE PALMIERI

Come ben possiamo sapere, la sorveglianza di massa è uno degli argomenti più a cuore delle maggiori potenze mondiali (come la Cina), infatti il poter sorvegliare continuamente i propri cittadini è molto comodo, sia sotto il punto di vista della sicurezza nazionale che per statistiche e idee politiche e di vario pensiero, infatti grazie alla sorveglianza di massa sono stati arrestati diversi aspiranti terroristi, piccoli adolescenti hacktivisti, attivisti di ogni genere e tante altre persone ancora.

Diciamo che per molti, giustamente, questa sorveglianza di massa è troppo aggressiva e invade la privacy di ogni cittadino, non vi sto qui a raccontare per la centesima volta dell’eroe che è Snowden e di Wikileaks.

Tornando a noi qualche giorno fa la grande nazione nipponica che è la Cina, dopo aver censurato in passato Google e diversi social network, con la popolazione che secondo me a forza di vivere su Weibo preferirebbe essere nata ai tempi di Mao, avrebbe ucciso diverse VPN di grande portata, utilizzate in Cina per connettersi con il mondo non censurato, del calibro di GreenVPN e SuperVPN, al fine di non far instradare verso nodi esteri dati che arrivano dalla potenza mondiale nipponica.

Tutto questo per il progetto cinese di accanimento sul povero cittadino chiamato anche “The Great Firewall of China”.

No purtroppo non è uno scherzo, quindi adesso la popolazione cinese non potrà più pagare delle VPN per proteggere la propria privacy e mantenere l’anonimato.

Infatti secondo Bloomberg già dal primo luglio nessun cinese è riuscito a connettersi al network di GreenVPN, a causa di un’ordinanza del ministro dell’industria cinese che ha detto che solo con un’autorizzazione sarà possibile utilizzare una VPN, in modo da tenere sotto controllo il più possibile il mondo digitale cinese.

Autore: DAVIDE PALMIERI

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