Di classifiche strane ai giorni nostri ne abbiamo viste tante, ma la storia di cui vi stiamo per parlare non può essere considerata stana ma, quanto meno, atipica. Esiste un mestiere che da sempre è associato al sesso maschile, ovvero quello del Camionista. Eppure oggi vi parliamo di quella che è stata eletta a furor di popolo la camionista più bella del mondo: Iwona Blecharczyk.
Iwona Blecharczyk, la camionista miss
Iwona Blecharczyk nasce a Przemyśl (Polonia) il 24 settembre di quasi 27 anni fa. Mani curate e viso raggiante, sembra tutto tranne che il prototipo della donna camionista. Anche i suoi tratti somatici e le sue misure le danno più le sembianze di una modella che l’aspetto rude che di solito viene associato a chi fa questo mestiere.
Iwona infatti è alta 176 cm e pesa 65 kg, ha i capelli biondi e gli occhi verdi. Guida i mini bus dall’età di 19 anni trasportando turisti dal suo paese d’Origine fino alla lontana Inghilterra.
A 23 anni inizia a macinare oltre 14000 km al mese in giro per l’Europa a bordo di TIR, iniziando così a seguire la sua strada e il suo sogno, che era ben diverso da quello che si aspettavano i suoi genitori.
Iwona NON segue le orme della famiglia
La Blecharczyk infatti è figlia di due presidi di scuola primaria e, come nella migliore tradizione familiare, i genitori iniziarono appena maggiorenne a invitare la figlia a seguire le loro orme.
Ma niente da fare: il sogno di Iwona era diventare camionista professionista. Inizia quindi a frequentare la scuola per educatori e, nei weekend, a lavorare come autista di minibus per mettere da parte i soldi utili al coronamento del suo sogno:
“Ho studiato e lavorato sodo per riuscire ad ottenere la patente, la certificazione e il diploma d’insegnante in soli tre anni. Sono stati anni duri, ma ce l’ho fatta”.
Mestiere Pericoloso
Ovviamente il mestiere di Camionista è uno dei più duri e “pericolosi”, il rischio rapine è sempre dietro l’angolo. Ma Iwona la prende con filosofia:
“certo che ho paura, ma cosa posso fare per cambiare le cose? Nulla. Quindi continuo per la mia strada e cerco di stare attenta”.
Qualche mese fa, durante un’intervista, le venne chiesto come mai avesse scelto un lavoro così’ difficile e stancante. La risposta è stata da applausi:
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“Non lo so con esattezza, sono tanti i fattori che mi hanno spinto a diventare una camionista. Amo la libertà, i bei paesaggi e i motori in generale. Questo mestiere ti aiuta a metterti in discussione, a scoprire parti di te che magari prima non conoscevi. E’ difficile spiegare cosa provo, ma posso dirti con certezza che questo lavoro è come una droga, se inizi difficilmente smetti”.
Davvero AMMIREVOLE
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