La tendenza degli ultimi smartphone top gamma, anche quelli Google, è avere batterie non molto capienti, ma dotate di QuickCharge.
Spesso ciò non sempre è un beneficio, vedete ad esempio la vicenda Samsung con i suoi Note 7.
BiG G, dopo la suddetta vicenda, ha deciso di entrare più nel merito della questione, imponendo regole e standard da rispettare.
Google in prima linea nel gioco alla concorrenza sul QuickCharge
Il Google Android Compatibility Definition Document (CCD) delinea infatti i requisiti da rispettare per la compatibilità device-OS robottino verde.
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David Ruddock, impiegato Android Police, ha evidenziato che nel CCD sono indicate le tipologie di periferiche USB da rispettare, disponendo:
<<Sui device dotati di Type-C è “consigliato fermamente” di non supportare metodi di ricarica proprietari che modificano i livelli di tensione Vbus oltre quelli di default, poiché ciò comporterebbe problemi di interoperabilità con i dispositivi che supportano l’USB Power Delivery standard.
Mentre quanto detto è “fortemente consigliato”, le future versioni di Android potrebbero “richiedere” che tutti i device siano dotati di USB Type-C al fine di supportare la piena interoperabilità con i caricabatterie Type-C>>.
Big G sta lentamente dichiarando e imponendo il livello di tensione da rispettare per la ricarica veloce dei device Android.
Nuovi standard per il Quick Charge
Facciamo un Esempio:
un produttore prima di andare oltre gli standard per la ricarica veloce deve pensarci due volte, in quanto ciò bloccherebbe l’OS.
Questa è una misura preventiva per i nostri device con lo scopo di evitare danni.
Gli standard non sono da intendere come una chiusura allo sviluppo, ma più un “decalogo” per i produttori:
“siete liberi di innovare col vostro hardware, basta che seguiate le regole”.
E voi siete d’accordo con questa nuova politica degli standard per il QuickCharge?
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