Diciotto mesi di carcere per l’hacker che diede inizio al CelebGate

Duro colpo per Ryan Collins, l’uomo che sotto la veste di hacker è riuscito a bucare ben più di 100 profili online, tra cui quelli di diverse star, dando inizio al CelebGate

. Secondo l’accusa infatti, nel periodo tra novembre 2012 e settembre 2014, l’uomo riuscì ad ottenere username e password di 50 account iCloud e 72 Gmail.

Tra questi troviamo i profili di Jennifer Lawrence, Kirsten Dunst e Kate Upton, a cui Ryan rubò foto e video successivamente postati online. Si scatenò così il famoso CelebGate, non solo grazie a quest’uomo ma anche ad altri diversi hacker, che misero letteralmente in ginocchio diverse star.

Jennifer Lawrence sul Celebgate

Jennifer Lawrence sul Celebgate

Come ci riuscì?

Il metodo usato da Ryan è semplice quanto efficace; ed, allo stesso tempo, vecchio e prevedibile. Si tratta infatti di un semplicissimo phishing, ben organizzato e realizzato. Una volta individuata la mail della vittima, le si invia una comunicazione in cui si richiedono nome utente e password di un determinato servizio, solitamente per ragioni di sicurezza o per verifica.

Credenziali che, se inserite dall’ignara vittima, finiranno nelle mani dell’hacker, dandogli il controllo dell’account. Ryan entrava, copiava tutti i file che era in grado di trovare, e poi ripubblicava molte foto online sul sito The Fappening.

Non diamo la colpa ad Apple o a Google

Allo scoppio del CelebGate, nel 2014, Apple fu accusata di mantenere un basso livello di sicurezza per i propri account iCloud. Accusa che ora comprendiamo bene come falsa, visto che furono le vittime stesse che fornirono a Ryan Collins le credenziali per penetrare nei loro profili.

Ma non solo Ryan Collins scatenò il CelebGate

Com’è ben intuibile, non fu solo Ryan il protagonista di questa vicenda. E non sarà il solo ad essere punito. A gennaio il ventinovenne Edward Majerczyk andrà sotto processo, praticamente con le stesse accusa rivolte a Collins. Questa volta però si parla di pene maggiori, da 1 a 5 anni di carcere per questo hacker. Si vocifera anche di un altro imputato, di cui però non sappiamo nulla, nemmeno l’identità.

 

FONTE corriere.it