ascensore

Cosa fare se l’ascensore precipita?

Il giornale Focus.it ha stilato una serie di consigli utili per garantire la sicurezza delle persone negli ascensori.

Sebbene negli anni la normativa sulla sicurezza si sia fatta sempre più stringente, l’infortunio sul lavoro è sempre dietro l’angolo. Così anche i sistemi più avanzati possono avere malfunzionamenti meccanici e potrebbero potenzialmente ferire qualcuno.

Un simile scenario è più che altro fantascientifico ma accade, seppur in casi estremamente rari, che qualche ascensore o montacarichi che sia abbia seri guasti.

L’incubo più comune è che i cavi che lo sospendono le vuoto si rompano, bloccando la cabina o peggio facendola cadere.

In realtà una caduta libera è praticamente impossibile grazie alla manutenzione e alle normative vigenti

Infatti, l’ascensore è molto sicuro, si stima che lo sia addirittura 21 volte più delle scale mobili. Inoltre ogni montacarichi è assicurato da 6 a 12 cavi di sollevamento di acciaio.

Tuttavia questi piccoli consigli potranno renderci più a nostro agio negli ascensori.

Secondo Eliot H. Frank, docente presso Centro di Ingegneria Biomedica del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston è altamente sconsigliabile compiere il gesto più istintivo, ovvero accovacciarsi a terra. Questo perchè si rischia di avere gravi lesioni alle ginocchia e alla colonna vertebrale.

E’ altresì inutile saltare prima dell’impatto per compensare la velocità di caduta poichè il movimento verso il basso della cabina potrebbe farci sbattere la testa al soffitto e procurare lesioni.

La posizione più sicura, afferma Eliot H. Frank, seppur sia anche la meno meno istintiva, è sdraiarsi sul pavimento  in posizione supina (a pancia in su) coprendosi la testa per proteggersi dai detriti come in aereo e aderire al suolo con la massima superficie possibile.

In questo modo l’impatto con il suolo genererà una forza uguale e contraria a quella della caduta MA dispersa in una superficie superiore che permette quindi maggiori possibilità di evitare fratture.

L’articolo originale di focus può essere letto sul sito cliccando qui oppure acquistando la rivista (molto interessante!) dal vostro edicolante di fiducia!

Fonte

 

© Matteo Incani – Riproduzione Riservata